Cavolfiori a merenda! Dal campo alla...foto!

Non era questo il detto?!

Un percorso a ritroso dove condivideremo alcuni semplici dettagli su questo ortaggio, una ricetta e alcuni tips su come poterla immortalare con un semplice scatto. Perché nel lavoro da food stylist credo sia necessario conoscere la materia prima, per saperla elaborare e poi fotografare nel giusto contesto.

Cavolfiore

Parliamo sempre di Brassicacee, famiglia a cui appartengono cavoli, cavolfiori e broccoli, accomunati, tra le varie cose, da un caratteristico odore e sapore dato dai glucosinolati, molecole ricche di zolfo.

Questo sgradevole inconveniente in cucina può essere ovviato con vari e semplici rimedi che prendono in considerazione l’aceto, il latte e l’alloro ma è comunque un utile segnale che lo zolfo è stato liberato dalla struttura dei glucosinolati e quindi reso disponibile.

Ma, attenzione!

Infatti, se la vostra preparazione prevede di lessare i cavolfiori in acqua bollente, il segnale odoroso potrebbe indicarvi che siete già in ritardo per evitare il disperdersi dello zolfo nell’acqua di cottura oltre che dei sali minerali e l’inattivazione delle vitamine termosensibili. Per questo è auspicabile cuocerli a vapore, in pentola a pressione o semplicemente in padella per apprezzarne ancora la croccantezza. 

Ma torniamo un attimo indietro, discorrere dei difetti sociali di questo buonissimo vegetale non mi sembra una galante presentazione. Quindi, se anche per voi la stagionalità è d’obbligo, siete nel posto giusto!

‘O Cavolfiori, Chi sono costoro?

Il cavolfiore ha origine da un’infiorescenza, detta palla, costituita da numerose appendici fiorali, molto ravvicinate che tenderanno ad ingrossarsi, dando origine a questo prodotto.

“Se ne vedono di tutti i colori”, ed è vero! Infatti non solo si distinguono a seconda della precocità (dall’autunno alla primavera a seconda della semina) ma anche in funzione dei tanti colori per le molteplici varietà, come il cavolfiore verde di Macerata o il cavolfiore violetto di Catania.

Si parla quindi di verdura, tipica nei periodi freddi dell’anno e, anche per questo, ricchi di fibre, vitamine (Vit C) e Sali minerali (Ferro e Magnesio) per proteggerci dai malanni di stagione.  Adatti proprio per tutti, anche per i diabetici grazie alla capacità di abbassare la glicemia.

…Ma in cucina?

Impossibile non citare la cucina Siciliana con la sua celebre pasta con i cavolfiori “arriminati”, ovvero “mescolati” in cottura insieme a pinoli, cipolla e uva passa, sfaldandosi e creando una miscela cremosa e saporita.

La mia versione dei cavolfiori prevede invece l’utilizzo del forno ma, grazie ai profumi che emana, ricorda sempre le terre del meridione.

Broccoli gratinati ai profumi mediterranei

Ingredienti:

  • 1 cavolfiore bianco,
  • 1 arancia/1 limone/1 lime
  • Pan grattato q.b. ,
  • Parmigiano reggiano q.b. ,
  • Olio extra vergine d’oliva q.b. ,
  • Un rametto di rosmarino,
  • Sale.

Broccoli gratinati ai profumi mediterranei

Ingredienti:

  • 1 cavolfiore bianco,
  • 1 arancia/1 limone/1 lime
  • Pan grattato q.b. ,
  • Parmigiano reggiano q.b. ,
  • Olio extra vergine d’oliva q.b. ,
  • Un rametto di rosmarino,
  • Sale.

Procedimento:

Lavare e tagliare a pezzi il cavolfiore. Cuocerlo in acqua bollente salata per circa 10-15 minuti. Nel mentre ricavare la scorza dalla buccia degli agrumi precedentemente lavati e mettere da parte. Ungere di olio e rivestire con una manciata di pan grattato una pirofila o ricoprirla di carta da forno. Disporvi il cavolfiore cotto, dopo averlo scolato e aggiungere, in ordine, la scorza degli agrumi, abbondante pan grattato e una manciata di Parmigiano Reggiano. Terminare con un pizzico di sale, qualche ciuffetto di rosmarino ed un filo d’olio extra vergine d’oliva. Cuocere in forno a 180 gradi per 10-15 minuti circa finchè non saranno leggermente dorati. Quest’ultimo passaggio sarà poi fondamentale per la nostra foto.

È tempo di scattare!

Sfornate i vostri profumati cavolfiori gratinati e preparatevi a scattare. In questo caso non sarà strettamente necessario che essi rimangano caldissimi, potendo preparare il vostro set come più vi piace. Io ho scelto un legno scuro come base, in contrapposizione con la tinta chiara della preparazione ma anche in contrasto con gli elementi circostanti come le altre colorazioni dei cavolfiori e gli agrumi. La luce è naturale e del tardo pomeriggio, utilizzando solo due pannelli bianchi per riflettere la poca luminosità sui soggetti troppo in ombra.

È tempo di scattare!

Sfornate i vostri profumati cavolfiori gratinati e preparatevi a scattare. In questo caso non sarà strettamente necessario che essi rimangano caldissimi, potendo preparare il vostro set come più vi piace. Io ho scelto un legno scuro come base, in contrapposizione con la tinta chiara della preparazione ma anche in contrasto con gli elementi circostanti come le altre colorazioni dei cavolfiori e gli agrumi. La luce è naturale e del tardo pomeriggio, utilizzando solo due pannelli bianchi per riflettere la poca luminosità sui soggetti troppo in ombra.

Due scatti a confronto

Avrei potuto capovolgere l’ambientazione con una base molto chiara ed una luce sempre naturale ma mattutina, conferendo al tutto un’atmosfera autunnale più calda e soleggiata, classico delle prime giornate della stagione. Ho scelto invece queste colorazioni e questa “oscurità” proprio per rimandare ad un’atmosfera di autunno inoltrato, con un prodotto casalingo, semplice e cucinato al riparo da un clima sempre più invernale.

La foto è zenitale, poiché non doveva forzatamente segnalare tridimensionalità ma non sarebbe stato male neanche da una bassa angolazione, cogliendo magari solo un dettaglio: sono gusti e anche scelte dettate dall’ispirazione.

Il dettaglio? La mano, idea di casa e calore, protesa ad appoggiare la preparazione appena sfornata. Vi metto le due versioni: con e senza mano, fate caso a come cambia a livello emozionale.

Ultimo Tip: un dispenser di olio spruzzerà sulla superficie un po’ di untuosità, utile per dare alla foto un’idea più succulenta e reale di questi cavolfiori gratinati: tranquilli, rimane sempre light!

Date un’occhiata alle due foto e…

Buon appetito!

Due scatti a confronto

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